Ecco cosa devi fare quando sei sommerso dai debiti e non sai come uscirne
Indice del contenuto
- Ecco cosa devi fare quando sei sommerso dai debiti e non sai come uscirne
- Artigiano rischia la vendita di casa all’asta ma si appella alla legge sul Sovraindebitamento per chiudere grossi debiti con banche e Stato
- Le conseguenze di essere sommersi dai debiti
- Essere sommerso dai debiti e perdere la casa all’asta
- Sommerso dai debiti incessanti gonfiati da interessi e sanzioni
- Perché la procedura di liquidazione del patrimonio?
La legge sul sovraindebitamento è l’unico mezzo per bloccare la frana dei debiti insoluti contratti con banche e fisco, anche se sono cifre elevate.
Una legge che bisogna saper maneggiare, su questo non ci piove, perché diventa uno strumento potente solo nelle abili mani di esperti professionisti. “Angeli”, come li chiama Elio Gallibariggio, padre e nonno.
Ma la storia di Elio inizia in altro modo…
Artigiano rischia la vendita di casa all’asta ma si appella alla legge sul Sovraindebitamento per chiudere grossi debiti con banche e Stato
Artigiano professionista con un’esperienza di forte sovraindebitamento con banche e Stato, in seguito alla crisi che ha messo a dura prova anche la sua azienda in questi ultimi dieci anni.
Ascolta la sua storia e le sue parole di gioia per essere riuscito ad uscire dai debiti.
Essere sommerso dai debiti è un malessere esistenziale
Come sai contro i debiti insoluti contratti con banche e Stato si ingaggiano lotte estenuanti che durano anche anni. Anni di pagamenti che non finiscono mai per pareggiare conti sempre in rosso.
Purtroppo le conseguenze del sovraindebitamento, una condizione di malessere esistenziale in cui versano ormai tante, troppe persone, sono quelle di un impoverimento graduale. Fino alla perdita del proprio patrimonio.
Le conseguenze di essere sommersi dai debiti
Decreti ingiuntivi, pignoramenti immobiliari, pignoramenti di stipendio, pensione, conti correnti…
Questi sono gli effetti dei debiti non pagati. Ma vanno ben oltre la perdita economica, investendo anche la salute fisica e psichica. A nessuno importa molto di valutare gli effetti devastanti e ancor meno le cause scatenanti di questa condizione.
Una condizione indotta
- dalla precarietà economica,
- da una crisi che non retrocede,
- dall’impossibilità per molte famiglie di pagare debiti sempre più grassi di interessi.
I debiti non sono crimini!
La persona indebitata assume automaticamente il ruolo passivo del “criminale”. Passivo perché sono i vari creditori a creare un contesto narrativo entro il quale si finisce per sentirsi i peggiori evasori della storia!
La conclusione è che paradossalmente ci si paralizza in una condizione molto deleteria per paura, disperazione, senso di colpa e vergogna.
In questi frangenti, in tanti perdono completamente la bussola. E per la poca conoscenza della materia si affidano ai professionisti sbagliati senza risolvere nulla.
Essere sommerso dai debiti e perdere la casa all’asta
Il ricavato della svendita (perché di svendita si tratta!) ti lascia con l’amaro in bocca!
Questa è una situazione molto frequente che si può evitare vendendo casa prima di perderla a un prezzo superiore, per pagare tutto o parte dell’insoluto.
Qualora non fosse possibile risolvere tutto il debito, la parte restante si va a chiudere con un saldo e stralcio dietro trattativa con i creditori.
Per un pelo Elio riesce a salvare la casa dalla svendita all’asta, ma la situazione è molto intricata perché i debiti con Stato e banche che si autoalimentano di interessi toccano cifre piuttosto elevate. La sua unica alternativa è una procedura liquidatoria.
Elio ricorre alla legge sul sovraindebitamento dopo una prima titubanza e dopo aver capito di non avere altra scelta. Solo con una procedura di esdebitazione può chiudere i debiti e salvare dal crollo definitivo quello che resta del suo patrimonio.
Ecco perché decide di condividere la sua esperienza, anche spinto dal nipote che lo esorta a fare propaganda.
Perché la sua situazione è molto più comune di quanto sia possibile credere.
Elio è uno di noi, uno dei tanti che crede nel lavoro e nel sacrificio. Per far crescere l’azienda contrae degli affidamenti, ma poi anche la sua attività come tante altre perde colpi.
Le difficoltà lo mettono a dura prova, al punto da non riuscire più a pagare regolarmente le banche e alcune tasse. Una crisi che Elio dichiara subito allo Stato che in tutta risposta aggiunge altra paglia sul fuoco tra interessi di mora e sanzioni.
La sua vicenda dura anni e si consuma in un modo piuttosto ingarbugliato, senza risparmiarlo da un infarto al quale per fortuna riesce a sopravvivere.
Una vicenda che una volta chiusa vuole far conoscere a tutti, affinché sia utile alle persone oggi tartassate da
- debiti,
- pignoramenti,
- perdite che vanno anche oltre quelle di beni e denaro.
I troppi debiti privano la persona di salute e dignità
Così racconta Elio. E quando parla della sua esperienza di fatica, privazione e malattia, nelle sue parole c’è tutta l’amara tenerezza di un uomo costretto a vestire i panni del criminale, malgrado il criminale non sia lui o altri come lui che vedono spazzar via il loro progetti dall’onda anomala di una crisi ancora in corso, una crisi di cui ormai fatichiamo pure a capire le vere cause.
Sommerso dai debiti incessanti gonfiati da interessi e sanzioni
Elio vive anni faticosi: tutto quello che guadagna finisce su un conto sempre in rosso. Soltanto allo Stato versa una somma di un centinaio di migliaio di euro, pagando rate che sfiorano i tremila euro.
Sebbene cerchi in tutti i modi di pareggiare i conti, arriva a un punto in cui l’impegno insostenibile lo costringe a sospendere i pagamenti con la banca. In tutta risposta, il suo debito finisce nelle mani delle società finanziarie e inizia la trafila dei patteggiamenti per i piani di rientro e le rateazioni che ottiene solo a fronte di una ipoteca volontaria sulla casa.
Elio è con le spalle al muro: “prendere o lasciare”. Nel tentativo disperato di adempiere ai debiti e di salvare il suo patrimonio, Elio arriva a concedere l’ipoteca volontaria per ottenere la rateazione e pagare altri 82 mila euro, oltre al denaro già versato.
Purtroppo, la stessa ipoteca volontaria gli costa il decreto ingiuntivo da parte di una delle due finanziarie che chiede il rientro e, in seconda istanza, gli costa anche il pignoramento della prima casa. Entro 40 giorni dalla notifica del decreto ingiuntivo Elio potrebbe opporsi ma non lo fa, perché la finanziaria gli promette un accordo e lui attende fiducioso.
Malauguratamente l’accordo non arriva e ne passano 60 di giorni, quando ormai il pignoramento diventa ufficiale. A nulla vale l’offerta della cifra che propone alla finanziaria, cifra che sommata ai soldi già versati basterebbe a coprire ampiamente capitale e interessi.
A questo punto della vicenda incontriamo Elio che su consiglio di amici si rivolge al nostro studio. Naturalmente, la prima reazione alla sua storia è lo stupore, soprattutto di fronte alla mancata opposizione al decreto ingiuntivo. Ma è bastato scambiare qualche parola con lui e guardarlo negli occhi per capire che il suo “problema” in realtà è solo una virtù, la buona fede.
Quello che proponiamo in prima istanza è un tentativo per evitare la vendita di casa all’asta e per chiudere i debiti.
Sebbene il giudice non possa sospendere l’esecuzione dell’ipoteca volontaria, ci dà il termine per introdurre il merito ovvero la domanda di verifica degli interessi pagati. Concede la CTU (consulenza tecnica d’ufficio) per accertare il dare e avere tra le parti, confermando infine che di quei 120/130 mila euro ne restano solo 25,000 euro da restituire.
Perché la procedura di liquidazione del patrimonio?
Per un’analisi attenta basata su alcune valutazioni:
- i tempi del merito sono ignoti e infatti dopo ancora 4 / 5 anni abbiamo solo una CTU, in attesa della sentenza
- oltre al debito con le banche Elio ha il debito con il fisco di circa 300 mila euro, con rate di 2,500 euro, destinato ad aumentare a causa degli interessi
- a prescindere dalla causa del merito rimangono in piedi pignoramento ed esecuzione.
Malgrado questi punti fermi, Elio preferisce continuare a pagare la rate e attendere l’esito del merito, senza intraprendere la procedura di esdebitazione.
Nel frattempo, dopo la nomina di un CTU per la perizia dell’immobile viene fissata la data della prima asta, il 25 maggio 2018.
E qualche mese prima, in febbraio, veniamo a sapere da uno studio legale di Milano che un cliente avrebbe partecipato per acquistare la casa messa all’asta. A questo punto non c’è più tempo da perdere!
Diamo avvio alla procedura per sovraindebitamento
Questa volta il tempismo gioca a nostro favore. Pochi giorni prima dell’asta arriva il decreto di apertura della liquidazione, ufficialmente depositata il 16 maggio, il giorno del compleanno della mamma di Elio. Subito dopo arriva la sospensione dell’esecuzione: la prima asta non viene celebrata con grande soddisfazione di Elio e sua moglie che a tutt’oggi vivono nella loro casa.
Chiariamo un punto fondamentale: nella liquidazione del patrimonio l’immobile verrà comunque venduto, ma con un lato positivo.
Oggi Elio e sua moglie sono tornati a vivere senza l’angoscia di perdere la casa svenduta all’asta
E di restare intrappolati in quelle grandi cifre dei debiti insoluti destinati ad aumentare a causa degli interessi.
Questa situazione di stress e paura ha causato un infarto ad Elio e tanto dolore alla moglie e ai figli. Una domanda che ancora oggi torna a stupirlo è “cosa abbiamo fatto di male per meritare tutto questo dolore”.
In qualche caso, è vero, la vita può diventare veramente molto insopportabile. Vero è che siamo esseri umani e fragili, esposti a circostanze interne ed esterne; che l’assenza dei problemi è un miraggio persino nelle favole.
Ma è altrettanto vero che proprio come nelle favole, dopo la sventura e l’umiliazione arriva il momento della svolta, l’incontro decisivo che cambia la situazione. Un po’ del tuo devi metterlo, però.
Esci dal ruolo del “criminale” pentito che ti hanno dato ingiustamente altri perché NON è colpa tua.
Elio ci racconta che quando ha spiegato cosa stava facendo al suo nipotino si è sentito rispondere: “Nonno, se grazie a questo tuo gesto e a questa tua testimonianza riesci a salvare qualcuno, sappi che io sono orgoglioso di te”. Parole che hanno fatto scattare le lacrime dagli occhi di Elio.
Torna a goderti la serenità come hanno fatto Elio e la sua famiglia.
Informati sulle possibilità che hai per uscire subito anche dal nodo dei debiti non pagati e dalla buca dei pignoramenti.
Contattaci per valutare insieme come affrontare il tuo problema di sovraindebitamento.
2 Commenti. Nuovo commento
Buonasera vorrei sapere se posso accedere alla legge 3 e se posso continuare a lavorare essendo un’impresa artigiana
Buongiorno,
ci contatti allo studio al 800 661 541 e vediamo di capire meglio la sua situazione.