Siamo di nuovo alle prese con un problema tanto attuale quanto scabroso, quello del sovraindebitamento per la precarietà lavorativa ed economica che questa volta colpisce una famiglia di Varese. Una famiglia composta anche da 3 figli maggiorenni, ma con genitori che non hanno più un lavoro “normale”, uno stipendio dignitoso né una casa dove vivere.
Scopri cosa succede ad Andrea (NDF) e a sua moglie Laura (NDF) Perché il 4 luglio 2018 perdono la loro casa all’asta, venduta al ridicolo prezzo di € 54.000,00?
Indice del contenuto
- Scopri cosa succede ad Andrea (NDF) e a sua moglie Laura (NDF) Perché il 4 luglio 2018 perdono la loro casa all’asta, venduta al ridicolo prezzo di € 54.000,00?
- Conviviamo con la paura della precarietà senza conoscere le soluzioni
- Pignoramenti per le rate di mutuo e condominio non pagate
- Non riesco a pagare i debiti con la banca e il condominio, cosa mi succede?
- Una via d’uscita per liberarsi del sovraindebitamento
- Con la procedura liquidatoria si mettono a disposizione:
- Come evitare perdite e debiti con banche e fisco?
La loro casa finisce pignorata per i debiti insoluti che si sono accumulati nel tempo, e poi, inevitabilmente, finisce nelle voragine dell’asta giudiziaria. In palio, finisce l’ennesima casa acquistata con gli enormi sacrifici andati in fumo di persone umili e oneste. Persone che fanno le pulizie tutti i giorni senza badare a ore, fatica o a sporcizia.
I loro tre figli sono l’unico pensiero col quale fare i conti. Sono maggiorenni è vero, ma in un paese dove si fatica a trovare un lavoro dignitoso anche loro devono vedersela con la precarietà dei contratti e con stipendi poco sostanziosi. Malgrado ciò sono pronti ad aiutare i loro genitori.
Conviviamo con la paura della precarietà senza conoscere le soluzioni
Stiamo imparando a convivere con la paura: paura della perdita, della violenza, della distruzione. Che sia reale o volutamente indotta, è pur sempre una paura percepita che a lungo andare per molti rischia di diventare una vera e propria ossessione.
L’epoca è particolarmente esposta al rischio di soccombere ad alcuni eventi rovinosi, ma la vita stessa può divertirsi a stravolgere piani e percorsi senza dare alcun preavviso e senza preoccuparsi di incasinare persone che siano perlomeno provviste delle risorse necessarie per risollevarsi.
Non c’è una selezione naturale e questa storia ne è l’ennesima testimonianza.
A prescindere dalla singola capacità di reazione, la possibilità di un cambiamento drastico – causato da forze maggiori – andrebbe sempre messa in conto, perché semplicemente succede che di punto in bianco tutto si trasforma e diventa altro.
In questa storia, la trasformazione arriva a colpire come una falce impietosa non una ma ben due persone!
Perché di fatto le cause dell’indebitamento sono da imputare alla riduzione delle ore di lavoro, con la conseguenza di una contrazione dello stipendio.
Dalle 8 ore la giornata lavorativa di Andrea si riduce a 5, mentre il part time di Laura da 4 ore scende a 3.
Questa contrazione finisce per colpire duramente le loro finanze, al punto in cui i debiti con Agenzia delle Entrate, banca e condominio diventano sempre più elevati, provocando un forte dissesto economico e debiti insoluti per una cifra piuttosto elevata.
A questo punto, l’unica cosa sana per risolvere i problemi più insidiosi, senza apparente via d’uscita, è sapersi difendere con il supporto professionale di chi parla lo stesso linguaggio degli “aguzzini”.
Un creditore farà del tutto, anche dopo anni, per riprendere i suoi soldi gonfiati di interessi!
Proprio come il professionista esperto in materia di sovraindebitamento saprà muoversi agilmente e fare del tutto per risolvere la questione nel migliore dei modi. E il migliore è sicuramente liberarsi del cappio al collo il prima possibile, senza aspettare il pignoramento di casa, stipendio, pensione e di tutti i beni di proprietà.
Ma tutto questo dovrebbe avvenire prima che la casa finisca svenduta all’asta, quando è ancora possibile ricavare una somma superiore dalla vendita autonoma dell’immobile.
Proprio questo succede a Andrea e a Laura: perdono la loro casa svenduta all’asta per 54.000,00 euro
Pignoramenti per le rate di mutuo e condominio non pagate
I guai iniziano quando nel 2015, a causa della riduzione dei turni di lavoro Andrea e Laura sono costretti a smettere di pagare il mutuo ipotecario stipulato anni prima, nel lontano 2006, quando il loro stipendio era ancora integro e c’erano tutte le premesse per poter pagare la rata mensile di € 820,98. Le rate insolute si accumulano e il debito totale sale a circa € 150.000,00.
Cresce anche il debito per le rate condominiali non pagate tra il 2012 e il 2014, arrivando alla cifra di altri € 7.400,00, fintanto che nel 2016 il condominio promuove l’azione esecutiva pignorando l’immobile. Nella procedura interviene la banca, sia per le rate scadute che per il capitale residuo.
Non riesco a pagare i debiti con la banca e il condominio, cosa mi succede?
Di fronte a questo sfacelo – perché di sfacelo si tratta quando crolla la sicurezza del lavoro e con essa la stabilità economica, ma soprattutto quando si arriva a perdere la propria casa – la sensazione di Andreal e sua moglie è quella della disfatta. Come stupirsi? Chi altri non proverebbe la stessa rabbia, il dolore per la perdita, la frustrazione per una disgrazia provocata da circostanze esterne?
Arrivi a un’età in cui è più che legittimo desiderare la serenità. Non ci si aspetta di dover tribolare ancora, di dover fare i conti con i debiti, i creditori, con la perdita. Perdere quello che hai costruito, proprio come fosse un gioco finito male, è una sensazione a dir poco distruttiva. Una sensazione che conosce solo chi ha provato la disperazione di trovarsi senza più niente da un giorno all’altro.
La cosa peggiore è che nessuno ti dà garanzie per quelle ore di lavoro che ti fai in più senza batter ciglio, per la premura di essere apprezzato ed eventualmente risparmiato da decisioni drastiche come un licenziamento o la riduzione delle ore di lavoro; nessun premio per non aver mai preso un giorno di malattia; nessuna considerazione anche se hai un mutuo da pagare.
Queste pressioni sono soltanto le tue. Te le porti a letto la sera e ti ci svegli al mattino, a volte incredulo di come si è potuti arrivare sin qui. Altre volte con un disgusto che prende alla bocca dello stomaco e te lo chiude come una morsa.
La delusione è grande, soprattutto perché all’origine del fallimento non c’è una mancanza di volontà, una dipendenza da gioco o un problema di salute che ostacola l’impegno sul lavoro. Alla base di tutto, purtroppo, c’è una situazione legata a terzi, a cause esterne. E di fronte alle cause esterne si può fare ben poco.
Una via d’uscita per liberarsi del sovraindebitamento
Anche quando tutto sembra perduto, esiste una strada che porta alla svolta. Per Andrea e Laura la svolta arriva quando finalmente riescono a trovare una soluzione concreta per uscire dai debiti, per chiudere definitivamente con le pendenze che rischiano di macchiare a vita la loro esistenza e quella dei tre figli.
La loro vicenda si conclude con una procedura di liquidazione dei beni prevista dalla legge sul sovraindebitamento, in seguito alla domanda depositata il 12 novembre 2018, che mette fine a una situazione critica di sovraindebitamento altrimenti irrisolvibile.
Non c’è molto altro da fare, sia chiaro. Ormai la casa è perduta quando viene pignorata… a meno che non si paghi il debito in toto.
Se si fosse agito prima, un’alternativa a questa conclusione sarebbe stata venderla privatamente, prima di mandarla all’asta. 54.000,00 euro sono soltanto briciole insufficienti per pagare i debiti residui!
Con la procedura liquidatoria si mettono a disposizione:
€ 54.000,00 ovvero il ricavato della vendita all’asta dell’immobile
una provvista mensile di € 200,00 per tutta la durata quadriennale della procedura di liquidazione, per un totale di € 9.600 possibile grazie all’aiuto dei figli che contribuiscono al sostentamento quotidiano dei genitori.Il Tribunale aggiunge una provvista di € 100,00 per i primi 2 anni, statuendo anche l’accesso allo stralcio fiscale, ovvero alla definizione agevolata dei debiti nei confronti dell’Agenzia delle Entrate, stralciando d’ufficio 9 cartelle al di sotto dei € 1000, quindi passando da un debito di circa € 11.000,00 a circa € 3.800,00.
Come evitare perdite e debiti con banche e fisco?
Ognuno di noi porta uno zaino sulle spalle pieno zeppo di cose positive e negative, quindi anche di sviste ed errori che per qualche ragione abbiamo sottovalutato pagandone le amare conseguenze. Se fossimo solo esseri razionali, agiremmo pensando puramente in termini analitici e mai per soddisfare bisogni e desideri.
Ma non siamo fatti di sola logica, anzi agiamo con le emozioni per poi giustificare le nostri decisioni con la ragione. Inutile fare i conti con qualcosa che è stato, utile invece imparare dalle storie degli altri per riconoscere e schivare l’insidia delle trappole.
Oggi Andrea e Laura sono molto più sereni perché, anche se hanno perso la casa all’asta, comunque, sono riusciti a mettere in piedi un piano per chiudere tutti i debiti e poter ritornare a sentirsi “persone normali” e senza più la vergogna addosso.
Se sei in una condizione di sovraindebitamento, contattami subito per sapere come muoverti per uscire dai debiti. Puoi agire in tempo, senza aspettare di perdere all’asta la casa pignorata.
Lo studio Pagano può aiutarti ad uscire dal sovraindebitamento legalmente.