Sempre più frequente la perdita della casa all’asta è forse una delle esperienze più dolorose che possa vivere una persona. A maggior ragione quando ci sono dei figli piccoli, vederli privati delle loro sicurezze è una sofferenza tale che non si può neanche descrivere a parole.
E purtroppo, questa sofferenza oggi la stanno vivendo centinaia di migliaia di famiglie.
Nel giro di poco tempo perderanno per sempre la loro casa, ormai finita all’asta, scontando le conseguenze di una vendita forzata.
La conseguenza di perdere casa all’asta non finiscono solo con la perdita dell’immobile, ma vanno ben oltre. Possono anche portare a esiti drammatici. Il caso più frequente è che non si riesce a chiudere i debiti a causa del valore deprezzato della casa. E questa è una beffa da evitare assolutamente per non restare con il conto dei debiti ancora aperto.
Le conseguenze di perdere la casa all’asta
Indice del contenuto
- Le conseguenze di perdere la casa all’asta
- Rischi di perdere casa? Accedi all’esdebitazione quando sei ancora in tempo!
- Come uscire dai debiti?
- L’esdebitazione con la liquidazione del patrimonio è l’unica via d’uscita concreta per chiudere i debiti
- Licenziato e indebitato ricorre alla legge sul sovraindebitamento
- Affidati alla legge sul sovraindebitamento per cercare una via d’uscita
I debiti che restano anche dopo la vendita all’asta
Lo sa bene chi ci è passato attraverso e ancora lotta per restituire una dignità alla propria famiglia; per pagare quei debiti ingrossati dagli interessi e che malgrado la vendita della casa all’asta non ha ancora potuto sanare, col rischio di vedersi pignorare anche stipendio o pensione. O ancora peggio, di restare indebitato per tutta la vita senza poter accedere più a nessuna forma di credito, senza poter fare alcun progetto, dal più piccolo al più grande, come investire negli studi dei figli o realizzare il sogno di vederli sposati e sistemati in una casa tutta loro.
La persecuzione dei creditori
Anche dopo aver perso la casa all’asta, se con quella somma non riesci a chiudere i debiti, continui a vivere in una condizione di persecuzione.
Vivono questa miserabile condizione imprenditori che hanno lavorato una vita intera, e che per colpa della crisi si ritrovano a “scontare una pena” che li perseguita rovinandogli la salute.
Un tempo stimati e apprezzati per il loro percorso professionale, questi stessi imprenditori finiscono braccati dai loro creditori come fossero dei delinquenti. Anche un semplice squillo di telefono scatena il panico. Anche il sonno più profondo finisce in un incubo per la preoccupazione della situazione scomoda. Le emozioni associate a questa condizione, alla lunga, sono fisicamente e mentalmente insostenibili.
La vergogna
Conosce bene questa sensazione degli occhi addosso chi sfugge allo sguardo degli altri perché prova vergogna al pensiero delle critiche e dei giudizi di amici e parenti.
Rischi di perdere casa? Accedi all’esdebitazione quando sei ancora in tempo!
Tante persone non prendono provvedimenti quando sono ancora in tempo per evitare di perdere casa all’asta.
Questo errore si commette il più delle volte per inconsapevolezza, per mancanza di informazioni e di coraggio! Proprio questi fattori, per assurdo, possono ridurre un padre di famiglia sul lastrico.
La tendenza è quella di “sdrammatizzare” ciò che sta succedendo per una forma di evitamento del dolore.
Questa tendenza a sminuire una situazione già piuttosto critica, si esaspera con stupide credenze che allontanano dalle iniziative che possono offrire una via d’uscita.
Ecco i pensieri e le frasi più ricorrenti quando si avvicina la minaccia dello sfratto:
- la prima casa non è pignorabile
- non mi manderanno mai via da casa perché ho dei bambini piccoli
- queste cose in Italia vanno per le lunghe.
Ebbene, ciascuna di queste attenuanti non è vera!
In particolare, precisiamo questi due punti:
- La prima casa è sempre pignorabile se i debiti contratti sono verso creditori privati: banca, finanziarie o qualsiasi altro altro soggetto terzo che non sia Fisco o Stato.
- Lo sfratto è esecutivo anche in presenza di bambini piccoli.
Come uscire dai debiti?
Ecco, queste voci interiori a favore di cose non vere sono la trappola mentale che scatena problemi a valanga.
Riconoscere il problema, prima ancora di cercare la soluzione, è il primo vero passo verso una possibile via d’uscita dall’inferno.
Il problema inizia quando arriva il primo decreto ingiuntivo cui non si può dar seguito pagando le somme richieste dal creditore. Il problema si complica quando segue il secondo atto giudiziario e, infine, lascia presagire i risvolti drammatici che seguono con l’atto di pignoramento.
Quando ti pignorano la casa vuol dire che ti stai avvicinando al momento dell’espropriazione forzata e della vendita giudiziaria. Ma anche in questa fase c’è ancora qualcosa da fare! È possibile risolvere una situazione ed evitare di perdere casa all’asta con tutte le conseguenze che ne derivano.
L’esdebitazione con la liquidazione del patrimonio è l’unica via d’uscita concreta per chiudere i debiti
Prima di arrivare al pignoramento della casa e rischiare di perderla all’asta, puoi prendere in considerazione la vendita dell’immobile. Questa soluzione ti consente di chiudere il debito, ed eventualmente anche di andare avanti con il resto dei soldi. In alcuni casi, si procede con un saldo e stralcio che i creditori valutano in base al reddito e alla situazione patrimoniale del debitore.
Per i casi di sovraindebitamento importante, esiste una legge molto valida ed efficace: la legge sul sovraindebitamento.
Questa legge è stata creata per liberare le famiglie definitivamente dei debiti.
Grazie all’esdebitazione si possono evitare le conseguenze della perdita di casa all’asta e la svalutazione della stessa.
Effettiva dal 2014, nel tempo questa legge ha salvato tantissimi imprenditori e famiglie divorati dalla crisi, finiti nel baratro dei debiti, dal rischio di non poter ricostruire più nulla. La legge sul sovraindebitamento agisce in ogni caso, a prescindere dalla cifra o dall’ente creditore, liberando te ed eventuali garanti in modo legale e definitivo.
Con questa soluzione di esdebitazione puoi:
- chiudere per sempre debiti anche di grosse somme
- ricrearti una posizione lavorativa
- liberarti dalla persecuzione di banche e stato
- evitare problemi di salute sia fisica sia mentale.
Vediamo come si applica nella pratica con questa testimonianza di chi è uscito dai debiti ricorrendo alla legge per sovraindebitamento.
Licenziato e indebitato ricorre alla legge sul sovraindebitamento
Quella che raccontiamo è la storia di un imprenditore e padre di due figli che, nel 2010, perde il lavoro come impiegato presso una concessionaria automobilistica fallita a causa della crisi economica.
Il signor R. D. G. resta dapprima vittima di un evento molto comune ormai da un decennio a oggi. Piccole, medie e grandi imprese spazzate via come foglie al vento da una crisi che non risparmia nessuno. Perde il lavoro e qualche anno dopo si separa dalla moglie.
Come tanti altri, dopo solo pochi mesi dalla grande delusione di veder sfumare via stipendio e posto fisso, nel febbraio 2011 il signor R. D. G. apre una società di trasporti con il ruolo di socio accomandatario.
Non passa tanto tempo da una seconda delusione: sempre per lo stesso motivo, infatti, dopo qualche mese la società inizia a dare i primi segnali di un calo destinato a perdurare. La società non produce utili e, anzi, risulta in perdita.
Per affrontare questa situazione il signor R. D. G. sacrifica gli ultimi risparmi personali senza risolvere nulla. Resta così completamente senza soldi e senza alcun supporto da parte del socio accomandante.
Infine, nel maggio 2013 l’attività viene liquidata.
Il primo tentativo del signor R. D. G. è quello di cercare un risarcimento per i danni subiti dall’ex socio accomandante… che a quanto risulta prelevava soldi dai conti aziendali aprendone di ulteriori senza dire nulla.
Non riuscendo a risanare la sua condizione economica attraverso le azioni legali intraprese, il signor R. D. G. è costretto a chiedere aiuto ai genitori ormai anziani, per far fronte a tutti i gravosi esborsi.
A causa dei fallimenti e dei torti subiti, e per gli investimenti sbagliati, il debito che grava sul signor R. D. G. ammonta a € 233.960,19.
Per cercare di uscire dalla precarietà economica e ricostruire una professione, diventa socio lavoratore di una cooperativa percependo compensi molto bassi. Nel frattempo, madre e padre (dichiarato invalido al 100%) si ammalano richiedendo assistenza continua. E per stare vicino ai genitori – entrambi novantenni – il signor R. D. G. interrompe il rapporto di lavoro con la cooperativa.
In tutto questo caos, con due figli a carico che restano sempre la sua prima preoccupazione.
Affidati alla legge sul sovraindebitamento per cercare una via d’uscita
Che sollievo sarebbe poter chiudere definitivamente i debiti e risollevare la tua condizione economica? Liberarti dai creditori, dalle ombre dei fallimenti e tornare a dormire serenamente?
Il signor R. D. G. ci è riuscito chiedendo l’esdebitazione, mettendo a disposizione dei creditori il ricavato dalla vendita dell’immobile.
Immobile che non avrebbe potuto mettere in liquidazione del patrimonio se fosse finito svenduto all’asta. Con la conseguenza di non generare un profitto adeguato a chiudere i restanti debiti.
Dalla liquidazione restano esclusi il mobilio di arredo della casa (bene funzionale al sostentamento e al decoro familiare). In più, l’autovettura ormai di poco valore, sottoposta a fermo amministrativo.
Leggi le testimonianze di successo da parte di persone che avevano un problema simile al tuo ma che oggi vivono una vita serena e piena di speranza.
Contattami se vuoi sapere come risolvere un problema di sovraindebitamento e uscire da una situazione opprimente.