Un dipendente esce dai debiti con la Legge 3 sul Sovraindebitamento
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Ti ricordi quando, da bambino, avevi paura del buio?
Quando nascondevi la testa sotto le coperte e respiravi piano.
Fuori dalle coperte il mondo faceva paura ma lì sotto ti sentivi protetto, al sicuro. Anche se la tua cameretta era piena di mostri che ti guardavano minacciosi, che strisciavano sotto il tuo letto e si nascondevano nell’armadio.
Chissà cosa avrebbero detto mamma, papà o i compagni di scuola se avessero saputo che avevi così tanta paura…
Ma tu tanto non glielo dicevi. E te ne stavi lì, notte dopo notte, in silenzio ad aspettare che il sonno ti avvolgesse e che la luce si portasse via tutte le ombre.
Perché sin da piccoli tendiamo a tenere le nostre paure tutte per noi?
Dovremmo imparare a parlarne e invece cresciamo con quello stesso timore di mostrare agli altri le nostre debolezze, i nostri problemi, le nostre fragilità.
Temiamo di essere giudicati, di venire additati come dei perdenti e allora preferiamo tacere.
Ma quando i problemi diventano troppo grandi, dobbiamo superare quelle paure, lasciar perdere la vergogna e parlarne con qualcuno che può aiutarci.
Come nel caso di M., un nostro cliente che si è trovato minacciato da un mostro grande 100 mila euro ma che, grazie allo Studio Pagano, è riuscito a salvarsi (clicca qui e guarda la sua testimonianza).
Anche M. aveva paura. I debiti gli avevano tolto tutto il bello che la vita poteva offrire e lo stavano facendo sprofondare in un abisso fatto di tristezza, ansia e depressione.
“Non sapevo che le banche arrivassero a questo punto” mi dice durante la testimonianza “Ti tolgono anche la voglia di vivere”.
Ma alle banche questo non interessa.
- Non gli importa se ti sei trasferito in Italia per garantire a tua moglie e a tua figlia una vita migliore;
- Non gli importa se lavori ogni giorno senza sosta e se il tuo stipendio di mille euro (750 euro fino a pochi mesi fa) è l’unica entrata della famiglia;
- Non gli importa se quei soldi presi in prestito sono serviti per pagare l’affitto, acquistare a rate i mobili, gli elettrodomestici e il necessario per vivere;
- Non gli importa se la notte non riesci a dormire e il giorno dopo al lavoro sei sempre più stanco;
- Non gli importa se stanno mandando in frantumi la tua vita.
Loro ti hanno prestato dei soldi e sono disposti a fare carte false pur di riaverli
- Possono arrivare a chiamarti a tutte le ore del giorno;
- Possono trattarti come un criminale;
- Possono minacciare di contattare i tuoi parenti;
- Possono farti sentire un fallito.
Ma è forse giusto far sentire una persona in questo modo a causa dei debiti?
Certo che no.
I debiti infestano le case di tante famiglie e rovinano le vite di centinaia e centinaia di persone oneste.
Persone che, come M., hanno come unica colpa quella di voler garantire alla propria famiglia, una vita dignitosa e nel contempo sono costrette a nascondersi dietro troppi no.
- No alla richiesta della moglie di comprarle un vestito nuovo;
- No alla figlia che vorrebbe uscire a mangiare una pizza con gli amici;
- No a sé stesse quando, passando davanti ad un’agenzia viaggi, pensano a quanto sarebbe bello concedersi una vacanza.
Ma, ripeto, alle banche questo non interessa.
E così si finisce per andare sempre più in basso fino ad arrivare talvolta a fare pensieri pericolosi pur di uscire da quel vortice di sofferenza.
Quando ha varcato la soglia del mio studio per il primo appuntamento, il viso di M. lasciava poco spazio all’immaginazione. Gli occhi spenti, sul volto i segni di chi non dorme da giorni, la fronte aggrottata dalle preoccupazioni.
Mi dice di avermi conosciuta tramite un video su YouTube e che sin dall’inizio, con le mie parole, sono riuscita a infondergli speranza.
Una speranza che aveva ormai completamente perso ma che ora si stava, a poco a poco, facendo largo nella sua mente e nel suo cuore.
È incredibile come, a volte, solo poche parole sentite al momento giusto, possono rivoluzionare la vita di una persona.
M. non conosceva la legge 3 del 2012, procedura di sovraindebitamento.
Non sapeva che la legge italiana ci mette a disposizione un valido strumento valido per aiutare le persone che, come lui, sono cadute nella trappola dei debiti.
Non sapeva che grazie lei si sarebbe salvato dai debiti e avrebbe ripreso le redini della sua vita.
“Tu sei veramente l’unica, perché nessuno parla di questa legge” mi dice.
Ed è vero.
Ma perché nessuno parla della Legge Ammazza Debiti?
Perché le persone devono continuare a vivere una vita di sofferenza quando esiste una via d’uscita?
Me lo sono chiesta la prima volta che ne sono venuta a conoscenza e continuo a chiedermelo ogni volta che incontro un cliente con un problema di sovraindebitamento.
Per questo motivo ho deciso di specializzarmi nella legge 3 del 2012.
Per questo motivo faccio video, scrivo sul blog e curo una pagina Facebook.
Richiedono impegno e mi portano via un sacco di tempo, questo è vero.
Ma se grazie a questi canali io posso arrivare a casa delle persone e ridare loro una speranza, so che ne vale la pena.
E ne ho conferma ogni volta che, uscendo dal tribunale, dopo aver ricevuto l’omologa dal giudice, un mio assistito mi guarda con occhi pieni di riconoscenza, mi stringe forte la mano e mi rivolge il più sincero dei sorrisi.
“Grazie di cuore Avvocato” mi dicono.
E in quelle quattro parole è racchiusa la più grande soddisfazione che un professionista possa provare.
È partito tutto con un video su internet e oggi, grazie alla legge 3 del 2012, M. è un uomo nuovo.
Non solo ha avuto la forza di reagire sconfiggendo il mostro dei debiti ma, come un valoroso cavaliere, ha salvato la sua famiglia ed il loro futuro.
Ora potrà permettersi una vacanza con sua moglie, potrà entrare in quel negozio di cui, fino a poco tempo fa, si vergognava quasi a guardare la vetrina, potrà dire sì a sua figlia quando gli chiederà di uscire con gli amici.
Ora che la sua vita è di nuovo a colori può vivere appieno ogni giorno, assaporandone ogni momento. Senza più paura. Senza più vergogna.
Come sarebbe oggi la vita di M. se non avesse visto quel video?
Avrebbe sul volto quel sorriso che vedi nella testimonianza quando racconta come si sente ora?
“Mi sento veramente molto più tranquillo” dice M. “Quando trovi una strada che apre le porte per chiudere questo problema (perché questo è un incubo) senti veramente un senso libertà, un senso di tranquillità. Posso dire che quando io rientro a lavorare a settembre, entro diversamente. E questo grazie veramente a voi, al vostro lavoro, al vostro prezioso lavoro”.
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Avv. Monica Pagano